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mercoledì 14 novembre 2012

Il Governo vara il Conto termico

Il Governo vara il Conto termico

Il Conto termico è finalmente realtà, dopo mesi di attesa e infinite discussioni. Il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, e il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, hanno annunciato i nuovi incentivi alle rinnovabili termiche di piccola taglia e altri provvedimenti sul fronte dell'efficienza energetica nel corso degli Stati Generali della Green Economy a Rimini. Lo schema di decreto, che dovrà passare all'esame della Conferenza Unificata, si propone il duplice obiettivo di dare impulso alla produzione di energia termica da rinnovabili (riscaldamento a biomassa, pompe di calore, solare termico e solar cooling) e accelerare i progetti di riqualificazione energetica degli edifici pubblici. Più in particolare, per quanto riguarda le fonti pulite termiche, il nuovo sistema incentivante promuoverà interventi di piccole dimensioni, tipicamente per usi domestici e per piccole aziende, comprese le serre, fino ad ora poco supportati da politiche di sostegno.

L'incentivo coprirà mediamente il 40% dell'investimento e sarà erogato in due anni (cinque anni per gli interventi più onerosi). Ad esempio, secondo calcoli del ministero dello Sviluppo economico, per una pompa di calore da 24 kW, considerando una spesa di circa 6.500 euro, si riceveranno in due anni circa 2.772 euro di incentivi. Per una stufa a pellet da 22 kW (costo pari a 4.000 euro) si otterranno 1.392 euro in un biennio. Acquistando quattro metri quadri di solare termico (3.600 euro) si potranno richiedere sussidi per 1.360 euro. Le risorse a sostegno di questo meccanismo saranno reperite dalle bollette elettriche e del gas.

«Gli investimenti previsti - ha spiegato il ministro Clini - sono di circa 700 milioni di euro annui per i privati, mentre per il settore della Pubblica amministrazione l'impegno annuo cumulato è di circa 200 milioni di euro. La taglia degli impianti è medio-piccola. Abbiamo escluso la taglia industriale e abbiamo pensato a taglie che incontrano subito una risposta. Si tratta di tecnologie con una potenza massima incentivata di 500 kW e una superficie massima di 700 metri quadrati. Una tipologia che, quindi, esclude di per sé forme di speculazione finanziaria. Il sistema è tarato in modo tale da consentire il veloce pay back dell'investimento sugli impianti, per effetto della combinazione dell'incentivo con il risparmio che si ottiene nel consumo di gas».
«Il Conto termico - ha aggiunto il ministro Passera - è un passo importante. Si tratta di un insieme di interventi indirizzati alle famiglie e alla Pubblica amministrazione e anche su questo lo Stato si prende l'impegno di pagare una quota fino al 40% dell'investimento. Tocchiamo con mano quanto stia crescendo questo settore e il Conto termico oggi è un passo avanti definitivo».

Per quel che riguarda, invece, gli incentivi all'efficienza energetica per la Pubblica amministrazione, il provvedimento governativo mira a superare le restrizioni fiscali e di bilancio che non hanno finora consentito al settore pubblico di sfruttare pienamente le potenzialità offerte dal risparmio energetico, così da raggiungere gli obiettivi europei in termini di riqualificazione energetica degli edifici pubblici. Certo resterà nel concreto da vedere come.
Il provvedimento dell'Esecutivo è stato salutato con soddisfazione dal segretario confederale della Cisl, Fulvio Giacomassi: «L'annuncio dei ministri Passera e Clini sugli incentivi per il termico va nella giusta direzione perché potenziano gli interventi di efficientamento degli edifici e delle abitazioni, che potranno creare opportunità per il manifatturiero e le costruzioni, insieme al minor consumo di energia ed emissioni e ammodernamento delle reti di distribuzione».

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Sandro Bonomi, presidente Anima/Confindustria: «Siamo felici di vedere la pubblicazione del Conto energia termico che finalmente completa il pacchetto delle misure e provvedimenti rivolti al comfort abitativo. Misure destinate a sostenere gli investimenti per l'efficientamento delle abitazioni al fine di ridurre il peso della bolletta a beneficio delle famiglie, della dipendenza energetica dall'estero e delle emissioni di CO2, che dal 2020 potrebbero portare il nostro Paese a pagare pesanti sanzioni alla Ue. A fronte del positivo sblocco del Conto termico, permane l'incertezza relativa alle detrazioni fiscali del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Chiediamo che le stesse vengano rese strutturali e portate su cinque anni, anziché 10, per rilanciare in Italia il mercato dell'alta efficienza e delle caldaie a condensazione in particolare».

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